In un’intervista ad Adnkronos, Benedetto Lavino, vicepresidente di Cosmetica Italia, riferisce che “Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una crescente enfasi sul cosmetico a connotazione naturale e sostenibile tanto in termini di mercato quanto di attenzione da parte dell’opinione pubblica e dei media. Tra il 2019 e il 2018, ad esempio, si può stimare una crescita di circa 5 punti percentuali”.
Il dubbio principale tra i consumatori rimane tuttavia concentrato sull’affidabilità e l’autenticità dei prodotti “marchiati” come naturali o biologici. Vediamo di fare un po’ di chiarezza.
La preparazione di cosmetici avviene ad opera di formulatori specifici che hanno studiato e conseguito il titolo di chimico cosmetologo.
Inoltre, la certificazione dei prodotti realizzati in laboratorio, in particolar modo naturali, richiede numerosi passaggi, a loro volta regolamentati da normative specifiche e in continuo aggiornamento soprattutto se riguardanti i prodotti biologici.
Per accertarsi che un cosmetico sia naturale, generalmente ci si affida al periodo di durata dalla prima apertura (PAO, Period After Opening) riportato nell’etichetta che di norma è sempre inferiore rispetto ai cosmetici tradizionali. Oggi, però, non è più sufficiente.
Sono nati, per questo motivo, enti autorizzati (per esempio NATRUE, COSMOS, CCPB, ICEA, AIAB, DEMETER, ECOLABEL, COSMEBIO, ECOCERT) che si occupano di controllare, testare e certificare i prodotti, per garantire al consumatore che quello che sta acquistando sia effettivamente un cosmetico biologico.
Per incoraggiare processi di produzione e consumo sostenibili, il settore della cosmesi biologica e naturale sta applicando una serie di regole disciplinate dai principi di prevenzione e sicurezza lungo tutto il percorso della filiera, dalla produzione delle materie prime alla distribuzione e commercializzazione finale.
Le regole previste sono:
- preferire l’uso di materie prime provenienti da agricoltura biologica e nel rispetto della biodiversità;
- utilizzare le risorse naturali in modo responsabile e nel rispetto dell’ambiente;
- scegliere metodi di lavorazione e produzione puliti e rispettosi della salute umana e dell’ambiente.
Per rendere effettive e standardizzare le regole sopra elencate è stata stilata una lista suddivisa in cinque categorie di ingredienti che possono comporre un prodotto cosmetico biologico: acqua, ingredienti minerali, agro-ingredienti trasformati fisicamente, agro-ingredienti trasformati chimicamente e altri ingredienti.
I cosmetici quindi, per potersi definire naturali, devono contenere il 95% delle sostanze a base vegetale e, per essere biologici provenire rigorosamente da agricoltura biologica senza uso di pesticidi, OGM e additivi oltre che prevedere metodi di produzione a basso impatto ambientale.
L’INCI
Sapersi orientare nel mondo della cosmesi non è semplice. Per questo è importante leggere e interpretare l’elenco degli ingredienti riportati su ciascun prodotto. Attraverso l’INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients), obbligatorio per legge dal 1997 per tutte le aziende cosmetiche, è possibile consultare sulla confezione, la lista (in ordine decrescente di percentuale di utilizzo) di tutti gli ingredienti utilizzati per produrre il cosmetico che si vuole acquistare.
Per questo motivo è una buona norma controllare sempre l’INCI di un prodotto cosmetico per assicurarsi che non contenga sostanze pericolose per la salute e, nel caso di cosmetici biologici, è fondamentale verificare la presenza sulla confezione del nome dell’ente autorizzato e relativo marchio che certifica l’autenticità del prodotto.
La pulizia ante omnia
I laboratori di R&D delle case cosmetiche conoscono molto a fondo i principi e le caratteristiche di tali prodotti naturali. Per questo prestano molta attenzione a che tutto venga eseguito secondo le regole stabilite.
Indispensabile dunque la pulizia di ogni singolo contenitore di prodotto o utensile di lavorazione. Basti pensare a prodotti quali le creme, maschere viso o le lozioni che risultano difficili da lavare a causa dei loro componenti oleosi.
LAST Technology, crea a tal proposito delle macchine di lavaggio custom che rispondono alle esigenze di tali case cosmetiche. Dietro ad uno studio e a una analisi specifica dei prodotti da lavare, il team ingegneristico progetta delle camere di lavaggio atte allo scopo. L’azione meccanica di lavaggio, con acqua pressurizzata, è garantita da ugelli spruzzatori che sono in grado di raggiungere qualsiasi tipo di superficie critica. L’azione dell’acqua, combinata a differenti prodotti chimici (detergenti) e/o vapore, incrementa l’efficacia di pulizia e igienizzazione di tutte le superfici a contatto di contenitori di prodotto e componenti della filiera produttiva.