Tatuaggi e Salute, cosa sappiamo?

dona con capelli neri si fa rimuovere tatuaggio di rosa dal collo

Il tatuaggio è un’antica forma di espressione artistica che accompagna l’uomo da millenni, riscontrabile in praticamente tutte le civiltà ad ogni latitudine. Questa affascinante pratica è parte di moltissime culture e movimenti artistici, una popolarità crescente che ha ovviamente attirato l’attenzione anche della comunità scientifica.

In questo articolo, esploreremo il mondo dei tatuaggi da una prospettiva medica, analizzando ciò che attualmente sappiamo sui loro effetti, dai risvolti immunologici ai potenziali rischi correlati.

Tatuaggi e Sistema Immunitario

Il processo dietro alla pratica del tatuaggio consistente nell’introdurre pigmenti permanenti nella pelle attraverso l’utilizzo di aghi. Quando il corpo percepisce l’ingresso di questi corpi estranei reagisce attraverso il sistema immunitario, che si comporta come se fosse esposto a una “lesione”.

La pelle, primaria barriera immunitaria, risponde rapidamente mobilitando cellule difensive per avviare il processo di guarigione. I macrofagi, cellule del sistema immunitario incaricate di inglobare e distruggere sostanze estranee, tentano di smaltire i pigmenti ma questi sono troppo grandi e si dimostrano resistenti al processo.

Studi sul tema hanno rivelato che i macrofagi continuano a provare a disgregare il pigmento per tutta la durata della loro vita. Quando questa arriva al termine, il macrofago decade e il pigmento viene liberato per poi venire nuovamente inglobato da un nuovo macrofago nelle immediate vicinanze. Questo processo può ripetersi per tutta la vita.

Le implicazioni di questo accumulo di pigmenti nei macrofagi suscitano interrogativi significativi. È stato ipotizzato che questo “sovraccarico” possa influenzare le capacità del sistema immunitario ma non esistono ancora conclusioni certe sull’argomento.

Rischi per la Salute Legati ai Tatuaggi

Se le interazioni tra i tatuaggi e il sistema immunitario sono ancora oggi argomento di studio e dibattito, esistono tutta una serie di potenziali rischi accertati per la salute associati a questa pratica.

  • Reazioni allergiche e sensibilità cutanea. Alcuni individui possono sviluppare reazioni allergiche ai pigmenti utilizzati nei tatuaggi. Sostanze come nichel, mercurio o altri metalli possono causare irritazioni cutanee, arrossamenti e gonfiori. La sensibilità individuale a queste sostanze può variare, ma è fondamentale essere consapevoli della possibilità reazioni avverse.
  • Il rischio di infezioni è sempre presente quando si tratta di ferite cutanee. Il processo di tatuaggio comporta la perforazione della pelle, creando una porta di ingresso per batteri e altri agenti patogeni. L’igiene durante il tatuaggio e nelle fasi successive di guarigione è cruciale per prevenire infezioni.
  • Risposte infiammatorie. Il processo di guarigione post-tatuaggio può scatenare risposte infiammatorie, che variano in intensità da persona a persona. Tuttavia, in alcuni casi, possono verificarsi infiammazioni eccessive che richiedono attenzione medica. Monitorare attentamente il processo di guarigione e consultare un professionista in caso di sintomi anomali è essenziale.

Il panorama normativo dei tatuaggi

Nel 2015, la Commissione Europea ha commissionato all’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) una valutazione dei rischi per la salute legati agli inchiostri per tatuaggi. Dopo cinque anni l’ECHA ha proposto limitazioni su oltre 4.000 sostanze contenute negli inchiostri per tatuaggi, entrate in vigore all’inizio del 2022.

Attualmente, la ricerca si concentra sui rischi tumorali associati ai tatuaggi, ma l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sottolinea l’impossibilità attuale di determinare se le persone tatuate abbiano un rischio più elevato di sviluppare tumori. Studi epidemiologici sugli effetti a lungo termine dei tatuaggi continuano tutt’oggi ad essere condotti.

Dal punto di vista normativo, nell’Unione Europea gli inchiostri devono rispettare le regole più recenti, con etichettature specifiche sulla confezione. Gli inchiostri non conformi riportano la dicitura “Non utilizzabile nell’Unione Europea”.