PATIENT PRIORITY: CURIAMOCI DELA FELICITÀ DEL PAZIENTE

È in atto una rivoluzione nella sanità. Dopo decenni di fornitura di servizi sanitari, i governi di tutto il mondo stanno iniziando ad accettare che i pazienti debbano avere voce in capitolo sul proprio percorso terapeutico e di cura. Il comfort del paziente, per questo, sta diventando una priorità per gli ospedali. Aumentare la soddisfazione del paziente, migliorare i risultati e compiere una scelta eticamente corretta sono divenuti tre pilastri fondamentali.

Tempo di qualità con i pazienti

All’ospedale dell’Università del Kansas, il personale infermieristico trascorre del tempo con i propri pazienti prima della degenza per comprendere e discutere le misure che li aiuteranno a sentirsi più a loro agio durante il periodo di ospedalizzazione: la priorità, dunque, è tenere in considerazione ciò che conta davvero per il paziente. L’enfasi sul comfort e sulla sua qualità di vita può aiutare a migliorare la capacità dei pazienti nel tollerare i trattamenti sanitari e contribuire a responsabilizzare di più la persona sul processo di cura.

Strumenti per valutare la priorità

Per modellare i servizi con un focus sul paziente è necessario avvalersi di sistemi metodologicamente validi per ottenere le loro opinioni e incoraggiare le persone a presentarle. Non è sempre facile ottenere risposte ponderate a causa di pregiudizi e opinioni personali che possono cambiare nel tempo. Attualmente, per raccogliere i punti di vista dei pazienti, vengono utilizzati vari metodi quantitativi e qualitativi e viene dato sempre più credito ai risultati di focus group, sondaggi e questionari con domande aperte. Per garantirne infine l’affidabilità è necessario fornire alle persone informazioni accurate, aggiornate e di alta qualità.

Le indagini attraverso i questionari non sono mai state considerate uno strumento metodologico di alto livello, ma è interessante notare come il governo britannico, fin dall’inizio del Nuovo Millennio, abbia deciso di ascoltare i propri pazienti inviando questionari a 100.000 persone per valutare la loro esperienza nell’assistenza medica generale.

La priorità del paziente nella ricerca

I pazienti sono sempre più coinvolti anche nelle diverse fasi del processo di ricerca e sono riconosciuti come “esperti”. Questa classificazione deriva dalla consapevolezza che gli individui affetti da patologie sono i primi a sopportare il peso della malattia e perciò hanno il diritto di partecipare al processo di determinazione della cura.

Essere in grado di affrontare i problemi reali dell’assistenza sanitaria in modo più adeguato attraverso il coinvolgimento dei pazienti, aumenta le probabilità che le scoperte scientifiche vengano attuate nella pratica, portando così a un uso più efficiente delle risorse finanziarie. Secondo il cambiamento di paradigma sopracitato, si sta sviluppando un numero crescente di iniziative per includere pazienti, medici e operatori sanitari nel processo di identificazione delle priorità di ricerca.

Patient and public involvement in Europa

I sistemi sanitari europei stanno iniziando a dimostrare un interesse attivo e crescente verso l’introduzione del Patient and Public Involvement (PPI) per coinvolgere attivamente i pazienti nelle decisioni in materia di assistenza sanitaria. Nel Vecchio Continente, due esempi virtuosi di questa nuova tipologia di approccio sono Regno Unito e Paesi Bassi.

La Gran Bretagna ha lanciato nel 1996 lo studio di caso istituzionale INVOLVE con l’obiettivo di promuovere la partecipazione pubblica attiva al Servizio Sanitario inglese e ad oggi è uno dei pochissimi programmi finanziati da un governo di Stato.

I Paesi Bassi, dal 1997, attraverso la Lung Foundation Netherland coinvolgono i pazienti nella ricerca e nelle politiche sanitarie. Nel 2007 è stato fondato un comitato consultivo costituito da pazienti con patologie polmonari; questo partecipa attivamente alla creazione di standard e linee guida relative all’assistenza con un linguaggio semplificato, alla determinazione delle priorità di ricerca, allo sviluppo di criteri per la valutazione della prospettiva del paziente e alla valutazione di proposte di ricerca.

La priorità del paziente nella cura agli anziani

Il Center for Geriatric Medicine della Cleveland Clinic è diventato il primo centro di cure primarie a testare un approccio orientato alle priorità della persona, per la cura dei pazienti geriatrici con patologie croniche multiple. Il Patient Priorities Care (PPC) si basa sull’idea che gli anziani dovrebbero stabilire insieme al medico le priorità per la propria cura. Questo genere di approccio ha dimostrato, in breve tempo, di migliorare la soddisfazione dei pazienti e ridurre al tempo stesso i costi sanitari.
La forza del PPC è la qualità di gestione delle condizioni di un paziente basata sul dialogo con il medico e con focus sulle priorità personali dell’ammalato. Il medico può chiedere al paziente, per esempio: “Qual è il cambiamento numero uno che vuoi vedere come risultato del tuo trattamento?” – la risposta permetterà al medico di identificare i trattamenti migliori in grado di aiutare il paziente a raggiungere l’obiettivo prestabilito.

L’approccio PPC è un vantaggio anche per i medici, più sollevati dalla pressione di dover ottenere dei risultati basati su linee guida generali ma non in linea con gli obiettivi del paziente. Fondare le metriche di qualità non più su obiettivi irrealistici e irrealizzabili ma sulle priorità dei pazienti garantisce perciò punteggi di soddisfazione più alti e una soglia di stress a carico del medico più bassa e facile da gestire. Questo gli permetterà inoltre di ottenere dei risultati migliori sul campo.

È evidente come questa tipologia di approccio orientata alla centralità del paziente durante l’intero ciclo terapico porti con sé un numero rilevante di vantaggi. Questi includono, oltre ad un aumento della percentuale di successo delle terapie, anche un benessere cognitivo e psicologico sul paziente in grado di riflettersi positivamente sul personale della struttura ospedaliera che ha avuto in carico il ricovero.