IL RITORNO DEI FARMACI PER IL TRATTAMENTO DELL’OBESITÀ

Per molto tempo l’obesità è stata vista e trattata come il risultato delle scelte di vita errate di un individuo. Le uniche opzioni di cura erano:

  • Dieta
  • Attività fisica
  • Intervento chirurgico

Quest’ultimo è chiamato gastroplastica verticale, un’operazione che consiste nella rimozione di circa il 75-85% dello stomaco. Grazie a questa riduzione della dimensione, il paziente si sente sazio molto più rapidamente e consuma meno cibo di quanto ne mangerebbe di solito, con conseguente perdita di peso.

Il grande assente da questa lista è il trattamento farmacologico. Dopo il fallimento del fen-phen, trattamento antiobesità a base di fenfluramina e fentermina, in seguito collegato all’insorgenza di malattie cardiache, lo sviluppo di farmaci per l’obesità ha subito una battuta di arresto. Ora la situazione sembra cambiare.

Farmaci per l’obesità, un mercato in crescita

Si stima che l’obesità affligga più di 680 milioni di persone nel mondo e sia responsabile del 5% di tutte le morti globali. Questa situazione ha enormi costi in termini non solo sanitari, ma anche sociali ed economici. Nonostante ciò, solo il 7% delle persone che soffrono di obesità ricevono una qualsiasi forma di trattamento medico. 

Negli ultimi anni qualcosa sta cambiando, a partire dalla crescente accettazione dell’obesità come malattia cronica e non come conseguenza di pigrizia o abitudini alimentari errate. Questa consapevolezza ha spinto sempre più medici a trattare direttamente il tema e ha revitalizzato la ricerca farmacologica per il trattamento dell’obesità e il controllo del peso.

Questo cambio di percezione ha spinto gli analisti di Morgan Stanley a ritenere che il trattamento farmacologico dell’obesità sia sul punto di diventare una delle prime 12 terapie globali, passando da un mercato di 2,4 miliardi di dollari nel 2022 a uno da 54 miliardi entro il 2030. 

Le stime di mercato sono state fatte anche grazie all’esperienza maturata con una malattia simile: l’ipertensione. Da condizione legata ad uno stile di vita scorretto, l’ipertensione è riuscita negli anni a farsi strada nella percezione pubblica come una malattia vera e propria per la quale è necessaria una terapia. Gli analisti credono che anche l’obesità stia per fare questo salto.

Opportunità e sfide del marcato dei farmaci contro l’obesità

I più recenti farmaci per il trattamento dell’obesità hanno ottimi profili di sicurezza e dei tassi di efficacia elevati, permettendo una perdita di peso equivalente a quella della chirurgia bariatrica. Secondo le stime, la crescita del mercato verrà guidata da:

  • Una più alta consapevolezza sul potenziale salvavita di questi farmaci
  • Una maggiore attenzione alla perdita di peso nel trattamento del diabete
  • L’uso dei social media nella promozione dei farmaci

Per raggiungere i numeri previsti, i farmaci contro l’obesità devono superare alcune sfide. La prima sarà dimostrare la sicurezza e l’efficacia dei trattamenti, che al momento sembrano essere garantite. Il secondo passo sarà convincere i medici a prescriverli: specialmente in coloro che praticano da diversi anni permane la diffidenza e la preoccupazione per eventuali effetti collaterali, memori dei casi di fenfluramina e dexfenfluramina.

Un altro possibile problema nasce dai social media e dall’uso che le case farmaceutiche stanno facendo degli influencer per promuovere i propri prodotti. Quando un farmaco ottiene un particolare clamore mediatico aumenta di conseguenza anche il rischio di uso improprio. In questo caso l’erronea percezione di questi farmaci come miracolosi rimedi per perdere peso potrebbe condurre ad un uso smodato e scorretto, impattando sulle persone che necessitano di utilizzarli per motivi di salute e rischiano di non trovarne più disponibili.

Il punto interrogativo più grande ruota attorno alle compagnie assicurative, che dovranno decidere se coprire o meno questi nuovi farmaci. Per evitare di tornare a prendere peso, il paziente deve continuare ad assumere la terapia per tutta la vita. La consapevolezza che il costo dei farmaci verrà coperto, in parte o totalmente, dalla propria assicurazione potrebbe fare la differenza per molti. Negli Stati Uniti, al momento, Medicare non include i trattamenti per l’obesità ma secondo gli operatori del settore è solo questione di tempo prima che il cambio di percezione attorno alla malattia spinga a considerarne il trattamento come un requisito fondamentale per ogni piano assicurativo.