Lo stile di vita contemporaneo, sempre più frenetico e dinamico, si riflette anche sul nostro organismo provocando talvolta sensazioni di stanchezza, debolezza o malessere generale. Da qui è nato il bisogno di sviluppare un nuovo concetto di integrazione con scopo salutistico, per migliorare la percezione di benessere psicofisico delle persone.
Oggi, oltre allo scopo originario di correggere le carenze nutrizionali, gli integratori alimentari sono formulati con l’obiettivo di garantire il benessere fisiologico dell’organismo per integrare e non sostituire, una dieta sana ed equilibrata.
I principi attivi più utilizzati nelle formulazioni degli integratori alimentari sono:
- vitamine;
- sali minerali;
- estratti vegetali;
- probiotici e prebiotici;
- altre sostanze ad effetto fisiologico.
Possiamo quindi affermare che gli integratori sono fonti concentrate di nutrienti e sono definiti dalla normativa di settore (Direttiva 2002/46/CE, attuata con il decreto legislativo 21 maggio 2004, n. 169) come “prodotti alimentari destinati ad integrare la comune dieta e che costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive, quali le vitamine e i minerali, o di altre sostanze aventi un effetto nutritivo o fisiologico, in particolare, ma non in via esclusiva, aminoacidi, acidi grassi essenziali, fibre ed estratti di origine vegetale, sia monocomposti che pluricomposti, in forme predosate”.
Gli integratori si trovano facilmente nelle farmacie, erboristerie, GDO e portali online e sono disponibili per assunzione orale in compresse, capsule, polveri e soluzioni.
Lo scenario economico degli integratori alimentari
Il mercato dell’integrazione alimentare sta vivendo un momento di crescita esponenziale senza precedenti. La dichiarazione di Gabriele Barbaresco, Responsabile Area Studi Mediobanca, a seguito della presentazione dei risultati condotti da Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo e dell’Area Studi Mediobanca, descrive così la forte crescita in Italia del mercato dell’integrazione nutrizionale: “L’Italia vanta importanti primati, tra cui quello di avere il più grande mercato degli integratori alimentari in Europa, oltre un quarto del suo totale, con attese di sfiorare i 5 miliardi di vendite nel 2025 dagli attuali 4” e aggiunge “Le prospettive di crescita mondiale per gli integratori alimentari sono molto favorevoli: quasi l’8% di crescita media annua, per un mercato globale vicino ai 240 miliardi di dollari nel 2027”.
Una tendenza particolarmente positiva se si tengono in considerazione le criticità presentate dalla pandemia e dall’incontrollabile evoluzione di un contesto geopolitico globale sempre più frammentato e imprevedibile.
Le normative di sicurezza per la produzione e la commercializzazione
Gli integratori alimentari devono rispondere a valutazioni di sicurezza delle sostanze per essere utilizzate come fonti di vitamine e minerali e non solo. Per esempio, in Europa, nel 2002 è stata istituita la EFSA (European Food Safety Authority), agenzia dell’Unione europea che si occupa di consulenze scientifiche per i gestori del rischio e che svolge attività di comunicazione sui rischi associati alla filiera alimentare.
L’EFSA tra il 2005 e il 2009 ha eseguito una valutazione esaustiva delle sostanze contenute all’interno degli integratori utilizzabili nei paesi dell’UE. La lista pubblicata dall’EFSA è stata stilata tenendo conto principalmente dei parametri di sicurezza, dei limiti di assunzione e dell’efficacia con cui il nutriente viene rilasciato nell’organismo.
Inoltre, nel maggio 2018, il gruppo di esperti scientifici sugli additivi alimentari e le fonti di nutrienti aggiunti agli alimenti (ANS) dell’EFSA ha adottato una guida alla valutazione delle fonti di nutrienti e della biodisponibilità del nutriente dalle fonti.
Secondo il quadro della legislazione alimentare UE (regolamento CE n.178/2002), gli integratori sono considerati a tutti gli effetti degli alimenti e per tale ragione la responsabilità di garantire la sicurezza dei prodotti spetta all’operatore del settore alimentare che commercializza il prodotto.
Per queste ragioni, tutte le aziende che desiderano commercializzare nel territorio europeo una sostanza non inclusa nell’elenco stilato dall’EFSA, devono presentare una domanda apposita alla Commissione Europea.
Infine, per garantire la sicurezza dei prodotti, gli stabilimenti adibiti alla produzione e al confezionamento di integratori devono essere preventivamente autorizzati. Il riconoscimento richiede il preventivo accertamento della sussistenza delle condizioni igienico-sanitarie e dei requisiti tecnici previsti dai Regolamenti (CE) 852/2004 e (CE) 853/2004 sull’igiene dei prodotti alimentari.
Come garantire le migliori condizioni igienico sanitarie
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