Il caffè, bevanda ampiamente diffusa e consumata globalmente, suscita un vivo interesse nella comunità medica per i suoi potenziali effetti sulla salute. Per moltissime persone si tratta di una componente fondamentale della quotidianità, non solo come piacere sensoriale, ma anche una fonte di energia e vitalità.
Al di là delle sue qualità stimolanti, il caffè è oggetto di un dibattito per il suo impatto sulla salute. Mentre alcuni studi suggeriscono benefici come un miglioramento delle funzioni cognitive e una riduzione del rischio di alcune patologie, altri sollevano preoccupazioni riguardo ai potenziali rischi associati al suo consumo e ai suoi effetti a lungo termine sulla salute umana.
In quest’articolo cercheremo di offrire una panoramica completa sul caffè e la caffeina.
Cosa c’è dentro un caffè?
All’interno di un caffè convivono una vasta gamma di sostanze chimiche. La più nota è sicuramente la caffeina, un alcaloide responsabile della maggior parte degli effetti stimolanti associati al consumo di questa bevanda. La caffeina agisce come un antagonista dei recettori dell’adenosina nel cervello, impedendo l’attivazione di quest’ultima e aumentando l’attività di neurotrasmettitori come l’adrenalina e la dopamina.
Oltre alla caffeina, sono presenti una serie di altri composti bioattivi, tra cui numerosi antiossidanti, come l’acido clorogenico. Il caffè contiene anche una piccola quantità di lipidi, principalmente acidi grassi, che possono variare a seconda del metodo di preparazione e della qualità del caffè stesso. Inoltre, il caffè è una fonte significativa di vitamine e minerali, tra cui vitamina B3 (niacina), fosforo e potassio.
Nel complesso, le sostanze contenute nel caffè rappresentano una miscela unica di composti bioattivi con potenziali effetti sulla salute umana. Vediamoli nel dettaglio.
Effetti positivi e negativi sull’organismo
Il consumo moderato di caffè è stato associato a una serie di potenziali benefici per la salute, supportati da numerosi studi scientifici condotti nel corso degli anni. I principali sono:
- Effetti antiossidanti: il caffè è ricco di composti antiossidanti, che possono contribuire a proteggere le cellule dallo stress ossidativo e ridurre il rischio di malattie croniche legate all’età.
- Miglioramento delle prestazioni cognitive: grazie alla caffeina, nota per i suoi effetti stimolanti sul cervello, il caffè è in grado di migliorare la concentrazione, l’attenzione, la memoria a breve termine e la capacità di risposta.
- Riduzione del rischio di malattie neurodegenerative: diversi studi hanno suggerito che il consumo regolare di caffè riduca il rischio di sviluppare malattie neurodegenerative, come Parkinson e Alzheimer. Si ipotizza che questo beneficio sia dovuto agli effetti neuroprotettivi della caffeina e degli antiossidanti.
- Protezione cardiovascolare: gli antiossidanti presenti nel caffè possono contribuire alla salute del sistema cardiovascolare, aiutando a ridurre l’infiammazione e il rischio di coaguli di sangue, riducendo il rischio di malattie come infarto miocardico e ictus.
- Effetti protettivi sul fegato: secondo alcuni studi, i composti bioattivi presenti nel caffè possano avere effetti protettivi sul fegato, riducendo il rischio di sviluppare malattie epatiche, tra cui la cirrosi.
Nonostante l’alto numero di effetti positivi, il caffè è molto più spesso associato ai suoi effetti negativi. Specialmente per le persone che soffrono di ipertensione, il consumo eccessivo di caffè può aumentare temporaneamente la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca mettendo a rischio la salute cardiovascolare dell’individuo.
Un’altra categoria a rischio sono le donne incinta, alle quali si raccomanda di limitare il consumo di caffeina per ridurre i rischi di aborto spontaneo, ritardo della crescita fetale e basso peso alla nascita.
Nelle persone comuni il consumo di caffè può causare disturbi gastrointestinali, sintomi di ansia e soprattutto interferire con il sonno, specialmente se viene bevuto nelle ore serali. Gli effetti sono però correlati alle dosi ingerite, quindi quanto caffè è troppo?
La dose consigliata di caffè
Per arrivare invece a una “dose letale” di caffeina, il consumo dovrebbe essere intorno a 10 grammi in un’unica assunzione, ovvero tra le 100 e le 150 tazzine di caffè espresso. Possiamo quindi escludere che questo possa accadere all’interno del normale utilizzo della bevanda.
Secondo l’EFSA (European Food Safety Authority), il consumo giornaliero di caffeina fino a 400 milligrammi non comporti particolari rischi per gli adulti sani. Questa quantità corrisponde a circa cinque tazzine di caffè espresso o poco più di quattro tazze di caffè americano. Tuttavia, tali dosi devono essere consumate in modo responsabile per ridurre i rischi di complicazioni temporanee o a lungo termine legate agli effetti tossici della caffeina.