La storia della medicina è costellata di momenti cruciali in cui l’innovazione scientifica ha ridefinito il nostro approccio alla prevenzione delle malattie. Tra le più recenti e rivoluzionarie scoperte figura l’avvento dei vaccini a mRNA, un balzo in avanti nel campo della medicina preventiva.
Questa innovazione, che ha recentemente conferito ai suoi pionieri il Premio Nobel per la Medicina 2023, si è rivelata essere una risposta senza precedenti alle sfide globali, su tutte la pandemia da Covid-19.
Oggi i vaccini a mRNA sono una realtà affermata nel panorama medico; tuttavia, è essenziale comprendere che il loro successo è il risultato di decenni di ricerche teoriche e di intuizioni scientifiche.
Passato: genesi di una tecnologia rivoluzionaria
L’origine di questa rivoluzionaria tecnologia affonda le radici nel 1960, quando gli scienziati del King’s College a Cambridge identificarono la molecola che fa da tramite tra il DNA e le strutture cellulari in grado di fabbricare di proteine: l’mRNA.
Tuttavia, isolare l’mRNA rimase un enigma fino al 1984, quando il biologo Doug Melton riuscì a replicarlo in laboratorio. In quegli anni, la biochimica Katlin Karikò iniziò a esplorare il potenziale dell’mRNA sintetico, ma gli sforzi furono ostacolati dalla sua delicatezza e dalla tendenza dell’organismo a respingerlo.
La svolta avvenne nel 2005, quando Karikò collaborò con il biochimico Drew Weissmann. I due riuscirono a eludere la risposta immunitaria avversa, aprendo la strada a un nuovo approccio: utilizzare l’mRNA per istruire il corpo a produrre le proprie proteine virali.
L’ultimo tassello del puzzle arriva con le scoperte di Cullis e colleghi, che riescono a creare degli involucri lipidici in grado di proteggere l’mRNA una volta entrato nel corpo. Tutte queste scoperte gettano le basi per gli anni a seguire.
Pandemia di COVID-19: un catalizzatore per lo sviluppo rapido
La pandemia di COVID-19 ha rappresentato un’opportunità per accelerare lo sviluppo e la sperimentazione dei vaccini a mRNA. Nel giro di pochi mesi, diverse aziende farmaceutiche hanno sviluppato vaccini a mRNA contro il SARS-CoV-2, con livelli di efficacia anche del 95%.
Quello che potrebbe sembrare uno sviluppo anche troppo repentino di una tecnologia così rivoluzionaria è in realtà il risultato di un processo iniziato anni prima. I trial clinici, ad esempio, sono potuti partire quasi subito grazie agli ingenti investimenti introdotti negli anni passati per la ricerca contro l’HIV, fondamentali per comprendere la proteina spike (presente sia sul virus dell’HIV che del SARS-CoV-2).
Presente e futuro dei vaccini a mRNA
Il successo dei vaccini a mRNA nella lotta contro la pandemia ha aperto la strada a nuove opportunità. Una delle sfide future sarà l’adattamento rapido dei vaccini a mRNA alle varianti emergenti dei virus. La flessibilità intrinseca di questa tecnologia permette aggiornamenti mirati per affrontare mutazioni specifiche, aprendo la strada a risposte tempestive contro nuove minacce virali.
La versatilità dei vaccini a mRNA non si limita alla prevenzione delle infezioni virali acute. Gli scienziati stanno esplorando applicazioni per il trattamento di malattie croniche come il cancro e le malattie autoimmuni. La capacità di addestrare il sistema immunitario a riconoscere e combattere specifiche cellule o proteine anomale apre scenari rivoluzionari per la terapia personalizzata.
Il mercato dei vaccini a mRNA ha registrato un valore di 11,3 miliardi di dollari nel 2022 e si stima una crescita del 9,6%, raggiungendo i 27,7 miliardi di dollari entro il 2032. La crescente diffusione di malattie infettive e l’incremento della consapevolezza sull’importanza della vaccinazione sono tra i fattori chiave che alimentano la crescita del mercato. Inoltre, iniziative governative e attività di ricerca e sviluppo mirate alla creazione di nuovi vaccini per disturbi genetici, malattie autoimmuni e diversi tipi di cancro contribuiranno ulteriormente alla crescita del settore.